Diritti umani e libert\ue0 di espressione. La priorit\ue0 del principio della inviolabilit\ue0 della "dignit\ue0 umana" nella dichiarazione universale dei diritti umani e le sue implicazioni per una possibile "regolazione" della libert\ue0 di parola.

Il saggio esamina la questione del conflitto tra modelli libertari e critici del diritto alla libert\ue0 di espressione sul problema della possibile regolamentazione di tale diritto in relazione a casi di \u201chate speech\u201d e di altre forme di espressione tese alla svalutazione simbolica dei soggetti di volta in volta feriti e offesi e al perpetuarsi di rapporti di dominio. Attraverso l\u2019analisi della Dichiarazione universale dei diritti dell\u2019uomo e della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell\u2019uomo e delle libert\ue0 fondamentali si mette in rilievo come gi\ue0 in tali documenti emerga il principio della inviolabilit\ue0 della dignit\ue0 umana e del pari rispetto della dignit\ue0 e della libert\ue0 degli altri come giustificazione per una possibile regolazione della libert\ue0 di parola applicabile nel caso dello hate speech. Si mette in evidenza il pericolo che politiche censorie, oltre ad essere di fatto inefficaci rispetto agli effetti dello hate speech, vengano di fatto illegittimamente estese contro opinioni semplicemente \u201cdissonanti\u201d rispetto all\u2019ortodossia vigente, indicando piuttosto la possibilit\ue0 di ideare e implementare specifiche e diversificate politiche \u201cabilitanti\u201d atte a promuovere le pari opportunit\ue0 e il pieno rispetto della dignit\ue0 di ognuno, oltre a modelli di regolamentazione della libert\ue0 di parola quale quello dei \u201ccodici di discorso\u201d, che precisano e delimitano gli spazi di tolleranza condivisi in contesti istituzionali